Uno dei più strani, ma anche più antichi, proviene proprio dalle mia regione: l'Abruzzo.
Una patata dalla colorazione tra il blu e il viola, da qui il nome "Patata turchesa". Il tubero scomparso da tempo dalle tavole abruzzesi è stato riportato in cucina grazie allo studio e al lavoro del Parco nazionale d' Abruzzo. Da 33 tuberi rimanenti nel giro di qualche anno si è tornati ad un produzione notevole.
La patata grazie proprio alla sua colorazione è ricca di antiossidanti.
Veniva in passato cotta sotto la cenere e mangiata con tutta la buccia.
Io le faccio nel modo tradizionale, eccovi la ricetta.
Ingredienti:
una patata a persona
sale qb
olio extravergine d'oliva
Occorrente:
carta stagnola
stuzzicadenti
camino acceso
Preparazione:
Dopo aver lavato e asciugato le patata con tutta la buccia avvolgetele nella carta stagnola come se fossero delle caramelle; copritele di cenere calda, facendo un mucchietti proprio vicino alla fiamma del camino acceso; aspettate un'ora e con lo stuzzicadenti fate la prova della cottura; una volta pronte togliete la cenere e con un guanto da forno riponetele in un piatto; aprite il cartoccio condite a piacere con olio e sale e gustatevi tutto il loro sapore!
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